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COMMENTO

1.       Al fronte i combattenti hanno bisogno di essere rincuorati.

2.       La vittoria non viene che da Allah!

3.       L’onnipotenza e l’invincibilità divina è sempre accompagnata dalla Sua saggezza. È dunque possibile che in alcuni i casi i mussulmani vengano sconfitti, poiché, l’ausilio di Allah segue sempre la Sua saggezza.

VERSETTO 127

áöíóÞúØóÚó ØóÑóÝðÇ ãøöäó ÇáøóÐöíäó ßóÝóÑõæÇú Ãóæú íóßúÈöÊóåõãú ÝóíóäÞóáöÈõæÇú ÎóÂÆöÈöíäó ﴿127﴾

132.  [Allah vi aiutò e vi fece vincere] per annientare una parte di quelli che diventarono miscredenti o per umiliarli, facendoli ritornare scoraggiati.

COMMENTO

Il termine “taraf” viene usato in lingua araba per indicare la “parte finale” di una cosa, perciò il versetto dice: “[Allah vi aiutò e vi fece vincere] per annientare una parte di quelli che diventarono miscredenti”

Nei lessici arabi e nelle esegesi coraniche, la persona che è, dall’inizio, priva di speranze, viene indicata col termine “ma’yûs”, ma chi perde una speranza posseduta inizialmente viene chiamato “ķã’ib”.[337]

OSSERVAZIONI

1.       Il miscredente e la miscredenza, o devono essere del tutto annientati oppure devono essere umiliati, avviliti e scoraggiati.

2.       L’unità, la potenza, la politica e la direzione del popolo mussulmano devono sempre essere tali da scoraggiare costantemente i nemici dell’Islam.

VERSETTO 128

áóíúÓó áóßó ãöäó ÇáÃóãúÑö ÔóíúÁñ Ãóæú íóÊõæÈó Úóáóíúåöãú Ãóæú íõÚóÐøóÈóåõãú ÝóÅöäøóåõãú ÙóÇáöãõæäó ﴿128﴾

133.  Tu non hai nessuna parte in ciò, sia che [Allah] accetti il loro pentimento sia che li castighi: in verità, essi sono iniqui!

COMMENTO

Quando una guida è completamente sincera si comporta in questo modo, annuncia alla gente, con assoluta sincerità e audacia, persino versetti simili a questo: “Tu non hai nessuna parte in ciò…”

Nei tafâsir sciiti e sunniti leggiamo che nella battaglia di Uhud, quando il nemico ferì il sommo Profeta rompendogli un dente, egli disse: “Come farà questa gente a salvarsi?”. Fu allora rivelato il versetto in esame ricordandogli che egli non ha alcuna parte in ciò, ed è possibile che essi vengano perdonati o che vengano abbandonati a se stessi e puniti per i loro peccati; sarà in ogni caso Allah a decidere la loro sorte!

OSSERVAZIONI

1.       Anche i mussulmani che in guerra fuggono di fronte al nemico e i miscredenti, che danneggiano più di chiunque altro l’Islam, possono pentirsi ed essere da Dio perdonati: è Egli che decide la sorte dei peccatori!

2.       Non bisogna mai dare giudizi affrettati!

3.       Solo Iddio può perdonare e punire, e l’intercessione è un dono che Allah fa ai Suoi amici, e nessuno può intercedere senza il Suo permesso. Il profeta è totalmente sottomesso al suo Signore, e non fa nulla senza il Suo permesso!

VERSETTO 129

æóáöáøåö ãóÇ Ýöí ÇáÓøóãóÇæóÇÊö æóãóÇ Ýöí ÇáÃóÑúÖö íóÛúÝöÑõ áöãóä íóÔóÇÁ æóíõÚóÐøöÈõ ãóä íóÔóÇÁ æóÇááøåõ ÛóÝõæÑñ ÑøóÍöíãñ ﴿129﴾

134.  Ad Allah appartiene ciò che è nei cieli e ciò che è sulla terra; Egli perdona chi vuole e castiga chi vuole. Allah è clemente e benevolo.

COMMENTO

Questo versetto ribadisce quanto è stato detto nel precedente, che solo Iddio può punire e perdonare, poiché: “Ad Allah appartiene ciò che è nei cieli e ciò che è sulla terra”

È interessante notare come il versetto non specifichi chi viene perdonato e chi viene punito da Allah, affinché nessuno si insuperbisca e nessuno di scoraggi, e tutti rimangano fra timore e speranza!

VERSETTO 130

íóÇ ÃóíøõåóÇ ÇáøóÐöíäó ÂãóäõæÇú áÇó ÊóÃúßõáõæÇú ÇáÑøöÈóÇ ÃóÖúÚóÇÝðÇ ãøõÖóÇÚóÝóÉð æóÇÊøóÞõæÇú Çááøåó áóÚóáøóßõãú ÊõÝúáöÍõæäó ﴿130﴾

135.  O voi che avete prestato fede, non praticate l’usura, interessi su interessi, e temete Allah, a che possiate salvarvi.

COMMENTO

Questo versetto, assieme agli otto successivi, riguardano la battaglia di Uhud. Forse questo ordine è dovuto al fatto che le questioni morali ed economiche sono efficaci in un sistema difensivo. Una società nella quale gli la gente è devota e abnegata, nella quale i suoi componenti competono fra di loro nel compiere il bene, nel guadagnarsi il perdono divino, e nel prestarGli ubbidienza, ebbene una tale società, una simile gente sarà sempre vittoriosa in guerra. Al contrario, una società avida, peccatrice, corrotta ed empia, è di certo destinata a essere sconfitta e dominata.

Il sacro Corano ha vietato l’usura in modo graduale: in un primo momento ha biasimato gli usurai giudei, qui vieta di prendere interessi troppo elevati, e più avanti afferma che chi prende anche una sola dracma di usura, entra in guerra contro Dio.

OSSERVAZIONI

1.       Prima di vietare l’usura, il sacro Corano vieta le forme di usura più evidenti e turpi.

2.       È fortemente necessario essere timorati nelle questioni economiche, e un economia sana è segno di timor di Dio.

3.       La salvezza e la beatitudine non si ottengono con il denaro e l’usura, ma con il timor di Dio.

4.       L’usuraio non ha un briciolo di timor di Dio, e chi non è timorato non raggiunge la salvezza e l’eterna beatitudine. L’usuraio è infelice in questo mondo e nell’aldilà.

VERSETTO 131

æóÇÊøóÞõæÇú ÇáäøóÇÑó ÇáøóÊöí ÃõÚöÏøóÊú áöáúßóÇÝöÑöíäó ﴿131﴾

136.  Temete il Fuoco che è stato preparato per i miscredenti,

COMMENTO

In questo nobile versetto, il sacro Corano esorta nuovamente al timor di Dio, e promette a coloro che praticano l’usura il fuoco preparato per i miscredenti. Da ciò si deduce che non è possibile unire usura e fede!

VERSETTO 132

æóÃóØöíÚõæÇú Çááøåó æóÇáÑøóÓõæáó áóÚóáøóßõãú ÊõÑúÍóãõæäó ﴿132﴾

137.  e obbedite ad Allah e al Messaggero, a che possiate ricevere misericordia.

COMMENTO

I mussulmani persero la battaglia di Uhud perché disubbidirono al sommo Profeta, che aveva loro ordinato di non abbandonare una particolare posizione strategica conquistata dai mussulmani. Il gruppo di combattenti incaricati di mantenere questa posizione, preferì però andare a raccogliere il bottino di guerra, e il nemico colpì l’esercito mussulmano da quella stessa zona, sconfiggendolo.

OSSERVAZIONI

1.       Gli ordini del sommo Profeta sono come quelli di Dio, e devono essere ubbiditi in ogni caso.

2.       Chi ubbidisce agli ordini di Dio e del Suo Messaggero, e si astiene dal praticare l’usura, ebbene riceve la grazia e la misericordia divina.

VERSETTO 133

æóÓóÇÑöÚõæÇú Åöáóì ãóÛúÝöÑóÉò ãøöä ÑøóÈøößõãú æóÌóäøóÉò ÚóÑúÖõåóÇ ÇáÓøóãóÇæóÇÊõ æóÇáÃóÑúÖõ ÃõÚöÏøóÊú áöáúãõÊøóÞöíäó ﴿133﴾

138.  Affrettatevi a [ottenere] il perdono del vostro Signore e a [raggiungere] un paradiso la cui ampiezza è [pari a] i cieli e la terra, che è stato preparato per i timorati,

COMMENTO

Dopo aver minacciato i peccatori e dato la lieta novella del Paradiso ai timorati, in questo versetto, il sacro Corano paragona lo sforzo dei credenti sulla retta via a un gara spirituale il cui traguardo è il perdono divino e gli eterni doni di un paradiso la cui ampiezza è pari ai cieli e alla terra, e che è stato preparato per i timorati.

VERSETTO 134

ÇáøóÐöíäó íõäÝöÞõæäó Ýöí ÇáÓøóÑøóÇÁ æóÇáÖøóÑøóÇÁ æóÇáúßóÇÙöãöíäó ÇáúÛóíúÙó æóÇáúÚóÇÝöíäó Úóäö ÇáäøóÇÓö æóÇááøåõ íõÍöÈøõ ÇáúãõÍúÓöäöíäó ﴿134﴾

139.  quelli che donano nel benessere e nell’indigenza, che reprimono l’ira e perdonano alla gente, [poiché] Allah ama le persone benefiche;

COMMENTO

Dopo aver promesso gli eterni doni del Paradiso ai timorati, ora, in questo versetto, il sacro Corano li descrive, ricordando alcune loro virtù.

1.            Essi donano i loro beni nel benessere e nell’indigenza. È interessante notare che la prima virtù ricordata per i timorati è la carità, poiché questi versetti sono venuti dopo quelli della condanna dell’usura.

2.            Essi reprimono la propria ira e riescono sempre a dominarla.

3.            Essi perdonano alla gente. Saper reprimere la propria ira, esserne padroni, è invero una grande virtù, ma da sola non è sufficiente, bisogna anche saper perdonare, scacciando così dal cuore ogni rancore.

4.            Alla fine del versetto leggiamo: “Allah ama le persone benefiche”. Qui il sacro Corano parla del sommo grado del perdono, quello cioè di colui che, oltre a perdonare la persona che gli ha fatto un torto, gli fa del bene, distruggendo così l’odio e il rancore esistente nel suo cuore.

VERSETTO 135

æóÇáøóÐöíäó ÅöÐóÇ ÝóÚóáõæÇú ÝóÇÍöÔóÉð Ãóæú ÙóáóãõæÇú ÃóäúÝõÓóåõãú ÐóßóÑõæÇú Çááøåó ÝóÇÓúÊóÛúÝóÑõæÇú áöÐõäõæÈöåöãú æóãóä íóÛúÝöÑõ ÇáÐøõäõæÈó ÅöáÇøó Çááøåõ æóáóãú íõÕöÑøõæÇú Úóáóì ãóÇ ÝóÚóáõæÇú æóåõãú íóÚúáóãõæäó ﴿135﴾

140.  quelli che, quando commettono un’azione indegna o fanno ingiustizia a se stessi, si ricordano di Allah, chiedono perdono dei loro peccati – e chi mai potrebbe perdonare i peccati se non Allah? – e non si ostinano consapevolmente nel male che hanno fatto.

COMMENTO

Da questo versetto è possibile dedurre che l’essere umano fino a quando ricorda Iddio non pecca, e che i timorati, quando dimenticano Iddio e commettono un peccato, immediatamente si ridestano, ricordano il loro Signore, e rimediano ritornando pentiti a Lui.

Alla fine del versetto leggiamo che i timorati non si ostinano mai consapevolmente nel male che hanno fatto.

VERSETTO 136

ÃõæúáóÜÆößó ÌóÒóÂÄõåõã ãøóÛúÝöÑóÉñ ãøöä ÑøóÈøöåöãú æóÌóäøóÇÊñ ÊóÌúÑöí ãöä ÊóÍúÊöåóÇ ÇáÃóäúåóÇÑõ ÎóÇáöÏöíäó ÝöíåóÇ æóäöÚúãó ÃóÌúÑõ ÇáúÚóÇãöáöíäó ﴿136﴾

141.  La loro ricompensa sarà perdono [proveniente] dal loro Signore e paradisi sotto i quali scorrono i rivi, in cui, loro, saranno eterni. Quanto è bello il premio di coloro che praticano [il bene]!

COMMENTO

Negli ultimi versetti compaiono i termini “muttaqûn”, “muhsinûn” e “ºâmilûn”, da noi rispettivamente tradotti con “timorati”, “persone benefiche” e “coloro che praticano [il bene]”. Questo dimostra che il timorato di Dio deve condurre un’attiva vita sociale e aiutare il prossimo.

OSSERVAZIONI

1.       Finché l’uomo non si purifica dal peccato, non può entrare in Paradiso.

2.       Non bastano le buone intenzioni, è anche necessario agire e compiere il bene.

VERSETTO 137

ÞóÏú ÎóáóÊú ãöä ÞóÈúáößõãú Óõäóäñ ÝóÓöíÑõæÇú Ýöí ÇáÃóÑúÖö ÝóÇäúÙõÑõæÇú ßóíúÝó ßóÇäó ÚóÇÞöÈóÉõ ÇáúãõßóÐøóÈöíäó ﴿137﴾

142.  In verità, prima di voi sono [esistite e] passate diverse tradizioni [divine nel punire i popoli]. Percorrete dunque la terra e guardate qual è stata la fine di coloro che negavano [i segni di Allah].

COMMENTO

I popoli del passato:

1.       Accettarono la verità e si salvarono;

2.       smentirono i profeti e si rovinarono;

3.       furono provati da Dio;

4.       furono aiutati da Dio;

5.       a quelli di loro che erano iniqui fu dato del tempo;

6.       quelli di loro che erano probi e retti perseverarono e raggiunsero i loro sacri obiettivi;

7.       quelli di loro che tramarono furono fermati da Dio.

OSSERVAZIONI

1.       La storia degli antichi illumina il cammino dei posteri

2.       L’uomo può trarre ottimi insegnamenti visitando i resti delle civiltà del passato e riflettendo sulla fine che esse hanno fatto.

3.       I mussulmani sono come tutti gli altri popoli del passato: le cause che provocano il successo o la rovina dei popoli sono sempre le stesse.

4.       I popoli sono come gli individui: nascono, crescono, maturano, invecchiano e muoiono.

5.       Studiando la storia ciò che ha maggiore importanza sono gli insegnamenti che si traggono da essa, non gli eventi in sé.

VERSETTO 138

åóÜÐóÇ ÈóíóÇäñ áøöáäøóÇÓö æóåõÏðì æóãóæúÚöÙóÉñ áøöáúãõÊøóÞöíäó ﴿138﴾

143.  Questo è un chiarimento per gli uomini, una guida e un’esortazione per i timorati [di Allah].

COMMENTO

1.       Nonostante il sacro Corano sia stato da Dio inviato a tutta l’umanità, è guida ed esortazione solo per i timorati.

2.       La mentalità delle persone ha un profondo effetto sull’uso che ognuno fa dei versetti divini, e sulla comprensione che ha di essi.

VERSETTO 139

æóáÇó ÊóåöäõæÇ æóáÇó ÊóÍúÒóäõæÇ æóÃóäÊõãõ ÇáÃóÚúáóæúäó Åöä ßõäÊõã ãøõÄúãöäöíäó ﴿139﴾

144.  Non scoraggiatevi, non rattristatevi: se avrete fede sarete superiori.

COMMENTO

Dopo la battaglia di Uhud, a causa della sconfitta subita dai mussulmani, essi erano scoraggiati e afflitti. Fu dunque rivelato il versetto e li confortò dicendo: “Se avrete fede sarete superiori”

OSSERVAZIONI

1.       La sconfitta momentanea non è segno di sconfitta definitiva.

2.       Se aveste avuto fede, e aveste ubbidito al Messaggero, il nemico non vi avrebbe sconfitti!

VERSETTO 140

Åöä íóãúÓóÓúßõãú ÞóÑúÍñ ÝóÞóÏú ãóÓøó ÇáúÞóæúãó ÞóÑúÍñ ãøöËúáõåõ æóÊöáúßó ÇáÃíøóÇãõ äõÏóÇæöáõåóÇ Èóíúäó ÇáäøóÇÓö æóáöíóÚúáóãó Çááøåõ ÇáøóÐöíäó ÂãóäõæÇú æóíóÊøóÎöÐó ãöäßõãú ÔõåóÏóÇÁ æóÇááøåõ áÇó íõÍöÈøõ ÇáÙøóÇáöãöíäó ﴿140﴾

145.  Se subite una ferita, [ricordate che, in passato] simile ferita è toccata anche a quella gente [miscredente]: Noi alterniamo questi giorni [di vittoria e sconfitta] fra gli uomini, affinché Allah distingua quelli che hanno creduto, scelga dei testimoni fra voi – [ricordate che] Allah non ama gli iniqui –

COMMENTO

Questo versetto, oltre a rincuorare i mussulmani, ricorda loro che se a Uhud sono stati sconfitti e danneggiati dal nemico, ebbene, il nemico fu da loro sconfitto e danneggiato a Badr. Poi espone la ragione di queste vittorie e sconfitte: “Noi alterniamo questi giorni [di vittoria e sconfitta] fra gli uomini, affinché Allah distingua quelli che hanno creduto, scelga dei testimoni fra voi”. È dunque necessario, o mussulmani, che siate pazienti e sopportiate queste difficoltà.

OSSERVAZIONI

1.       I mussulmani devono avere più pazienza dei miscredenti di fronte alle difficoltà e alle sconfitte.

2.       In questo mondo, le gioie e i dolori si alternano.

3.       L’alternarsi dei giorni di gioia e dolore distinguono i veri credenti da quelli falsi.

4.       Allah ha scelto dei testimoni fra di voi per testimoniare come la vostra disubbidienza vi abbia portato alla sconfitta a Uhud.

5.       La temporanea vittoria dei miscredenti non è segno di benevolenza divina nei loro confronti.

VERSETTO 141

æóáöíõãóÍøöÕó Çááøåõ ÇáøóÐöíäó ÂãóäõæÇú æóíóãúÍóÞó ÇáúßóÇÝöÑöíäó ﴿141﴾

146.  emendare quelli che hanno creduto e annientare gradualmente i miscredenti.

COMMENTO

Il termine “tamhiş” significa “purificare”, “emendare”, mentre “mahq” significa “annientare gradualmente”

È come se il Signore Eccelso, con la sconfitta di Uhud, volesse mostrare ai mussulmani i loro punti deboli, per correggerli ed emendarli, e prepararli per le future battaglie. In effetti, a volte le sconfitte che mostrano i difetti sono più utili delle vittorie che li coprono.

VERSETTO 142

Ãóãú ÍóÓöÈúÊõãú Ãóä ÊóÏúÎõáõæÇú ÇáúÌóäøóÉó æóáóãøóÇ íóÚúáóãö Çááøåõ ÇáøóÐöíäó ÌóÇåóÏõæÇú ãöäßõãú æóíóÚúáóãó ÇáÕøóÇÈöÑöíäó ﴿142﴾

147.  Pensate forse di entrare in Paradiso senza che Allah abbia [prima] distinto quelli fra voi che hanno lottato, quelli che sono stati pazienti [nelle avversità]?

COMMENTO

Questo versetto esorta i credenti alla jihâd, alla pazienza e alla perseveranza sulla via di Allah, poiché sono queste cose che possono donare loro l’eterna beatitudine. In un altro versetto, il sacro Corano afferma: “[O gente del Paradiso,] pace su di voi, perché avete pazientato”, non dice: Pace su di voi, perché avete eseguito lo hajj, il şawm [digiuno rituale islamico], perché avete dato la zakâh ecc.”, poiché l’esecuzione di tali precetti necessita di pazienza e perseveranza.

OSSERVAZIONI

1.       La fede, da sola, non è sufficiente, bisogna anche mettere in pratica quello in cui si crede.

2.       La chiave del Paradiso è la pazienza e la jihâd, quella minore, contro i miscredenti, e quella maggiore, contro le passioni e gli istinti.

3.       La jihâd deve essere accompagnata da pazienza e perseveranza.

4.       Non abbiate assurde pretese!

VERSETTO 143

æóáóÞóÏú ßõäÊõãú Êóãóäøóæúäó ÇáúãóæúÊó ãöä ÞóÈúáö Ãóä ÊóáúÞóæúåõ ÝóÞóÏú ÑóÃóíúÊõãõæåõ æóÃóäÊõãú ÊóäÙõÑõæäó ﴿143﴾

148.  Desideravate la morte prima ancora di incontrarla, ebbene, ora la vedete e [la] guardate [senza andarle incontro].

COMMENTO

Si narra che dopo la battaglia di Badr, vinta dai mussulmani, dei quali alcuni caddero martiri, alcuni mussulmani dicevano: “Avremmo voluto cadere martiri anche noi!”. Ma l’anno successivo questa gente fuggi di fronte al nemico nella battaglia di Uhud. Il presente versetto biasima questa gente.

OSSERVAZIONI

1.       Non fatevi ingannare dalle vostre aspirazioni, e non fidatevi di coloro che non fanno altro che parlare, e quando si tratta di agire si tirano indietro.

2.       I veri credenti si riconoscono quando si tratta di agire e sacrificarsi sulla via di Allah.

VERSETTO 144

æóãóÇ ãõÍóãøóÏñ ÅöáÇøó ÑóÓõæáñ ÞóÏú ÎóáóÊú ãöä ÞóÈúáöåö ÇáÑøõÓõáõ ÃóÝóÅöä ãøóÇÊó Ãóæú ÞõÊöáó ÇäÞóáóÈúÊõãú Úóáóì ÃóÚúÞóÇÈößõãú æóãóä íóäÞóáöÈú Úóáóìó ÚóÞöÈóíúåö Ýóáóä íóÖõÑøó Çááøåó ÔóíúÆðÇ æóÓóíóÌúÒöí Çááøåõ ÇáÔøóÇßöÑöíäó ﴿144﴾

149.  Muhammad non è che un messaggero [di Allah], e altri ne vennero prima di lui. Orbene, se morisse o se fosse ucciso, ve ne ritornereste indietro? [Sappiate allora che] chi ritornerà indietro, non arrecherà ad Allah alcun danno. Presto Allah premierà i riconoscenti!

COMMENTO

In diversi tafâsîr, sciiti e sunniti, leggiamo che quando, nella battaglia di Uhud, i miscredenti scagliarono una pietra contro il sommo Profeta, rompendogli un dente, qualcuno gridò: “Muhammad è stato ucciso”, e alcuni credettero a questa menzogna, la quale fortificò i miscredenti e scoraggiò alcuni mussulmani, che fuggirono, alcuni invece pensarono di chiedere grazia ad Abû Sufiyân, il capo dei miscredenti. Altri mussulmani, invece, esortavano i fedeli a non fuggire.

OSSERVAZIONI

1.       La società islamica deve essere così compatta da non subire alcun danno con la morte della sua guida.

2.       Anche la vita e la morte del sommo Profeta sono dominate dalle divine leggi della natura.

3.       Con la morte dei precedenti profeti i loro seguaci hanno forse rinnegato la loro religione?

4.       I nemici dell’Islam diffondono voci e menzogne nella società islamica per danneggiarla e distruggerla.

5.       La miscredenza della gente non arreca alcun danno ad Allah, il Quale non trae alcun vantaggio dalla loro fede: Egli è l’Autosufficiente, non ha bisogno di nulla e di nessuno!

6.       Il miglior modo per ringraziare Iddio, è lottare per far trionfare la verità.

VERSETTO 145

æóãóÇ ßóÇäó áöäóÝúÓò Ãóäú ÊóãõæÊó ÅöáÇøó ÈöÅöÐúäö Çááå ßöÊóÇÈðÇ ãøõÄóÌøóáÇð æóãóä íõÑöÏú ËóæóÇÈó ÇáÏøõäúíóÇ äõÄúÊöåö ãöäúåóÇ æóãóä íõÑöÏú ËóæóÇÈó ÇáÂÎöÑóÉö äõÄúÊöåö ãöäúåóÇ æóÓóäóÌúÒöí ÇáÔøóÇßöÑöíäó ﴿145﴾

150.  Non si muore se non con il permesso di Allah: [la morte è stata da Lui] scritta e [stabilita] a termine fisso. Chi vuole i premi di questo mondo gliene daremo, e chi vuole i premi dell’aldilà gliene daremo, e presto ricompenseremo i grati.

COMMENTO

Come abbiamo detto poc’anzi, la menzogna della morte del sommo Profeta, diffusa a Uhud dal nemico al fine di scoraggiare i mussulmani, terrorizzò un gran numero di mussulmani, facendoli fuggire; alcuni volevano addirittura rinnegare la religione islamica. Questo versetto ricorda a questi mussulmani che non si muore se non con il permesso di Allah, e che la morte è stata da Lui decisa e stabilita a termine fisso. Non si può sfuggire alla morte!

Perciò, se il sommo Profeta fosse caduto martire nella battaglia di Uhud, ciò sarebbe stato conforme alle leggi che Iddio ha imposto alla natura. Inoltre, fuggire, volgere le spalle al nemico, non può allontanare da nessuno la morte, come la jihâd non è in grado di anticipare la morte di nessuno: la morte di ognuno giunge quando Allah l’ha decisa!

Il versetto aggiunge poi: “Chi vuole i premi di questo mondo gliene daremo, e chi vuole i premi dell’aldilà gliene daremo”. Perciò, ora che bisogna sforzarsi per raggiungere la ricompensa dei due mondi, non è forse meglio concentrare i propri sforzi per raggiungere i premi e i doni divini dell’aldilà, che a differenza di quelli terreni sono eterni e perpetui?

Il versetto si conclude ricordando: “Presto ricompenseremo i grati”

VERSETTO 146

æóßóÃóíøöä ãøöä äøóÈöíøò ÞóÇÊóáó ãóÚóåõ ÑöÈøöíøõæäó ßóËöíÑñ ÝóãóÇ æóåóäõæÇú áöãóÇ ÃóÕóÇÈóåõãú Ýöí ÓóÈöíáö Çááøåö æóãóÇ ÖóÚõÝõæÇú æóãóÇ ÇÓúÊóßóÇäõæÇú æóÇááøåõ íõÍöÈøõ ÇáÕøóÇÈöÑöíäó ﴿146﴾

151.  Quanti profeti combatterono affiancati da un gran numero di uomini pii, senza scoraggiarsi per ciò che li colpiva sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere [di fronte al nemico]! Allah ama i pazienti.

COMMENTO

Dopo gli eventi di Uhud, il sacro Corano incoraggia i mussulmani e li invita al sacrificio sulla via di Allah, ricordando loro il valore e il coraggio dei seguaci dei profeti del passato, e biasima altresì coloro che hanno voltato le spalle al nemico in quella triste battaglia: “Quanti profeti combatterono affiancati da un gran numero di uomini pii, senza scoraggiarsi per ciò che li colpiva sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere [di fronte al nemico]!”

Il versetto si conclude ricordando che: “Allah ama i pazienti”

VERSETTO 147

æóãóÇ ßóÇäó Þóæúáóåõãú ÅöáÇøó Ãóä ÞóÇáõæÇú ÑÈøóäóÇ ÇÛúÝöÑú áóäóÇ ÐõäõæÈóäóÇ æóÅöÓúÑóÇÝóäóÇ Ýöí ÃóãúÑöäóÇ æóËóÈøöÊú ÃóÞúÏóÇãóäóÇ æÇäÕõÑúäóÇ Úóáóì ÇáúÞóæúãö ÇáúßóÇÝöÑöíäó ﴿147﴾

152.  E non dissero che [questo]: “O nostro Signore, perdonaci i nostri peccati e i nostri eccessi, rinsalda i nostri passi e dacci la vittoria sulla gente infedele”

COMMENTO

Essi, quando si trovavano in difficoltà di fronte al nemico, non fuggivano come voi, non si arrendevano, non pensavano di rinnegare la propria religione! Essi supplicavano Iddio, e dicevano: “O nostro Signore, perdonaci i nostri peccati e i nostri eccessi, rinsalda i nostri passi e dacci la vittoria sulla gente infedele”

VERSETTO 148

ÝóÂÊóÇåõãõ Çááøåõ ËóæóÇÈó ÇáÏøõäúíóÇ æóÍõÓúäó ËóæóÇÈö ÇáÂÎöÑóÉö æóÇááøåõ íõÍöÈøõ ÇáúãõÍúÓöäöíäó ﴿148﴾

153.  E Allah diede loro la ricompensa di questo mondo e la buona ricompensa dell’aldilà. Allah ama i benefici.

COMMENTO

Presto avranno la loro ricompensa, in questo mondo, e cioè la vittoria sui loro nemici, e nell’aldilà, e cioè l’eterna beatitudine e il Paradiso. Essi sono i benefici, e: “Allah ama i benefici”

VERSETTO 149

íóÇ ÃóíøõåóÇ ÇáøóÐöíäó ÂãóäõæóÇú Åöä ÊõØöíÚõæÇú ÇáøóÐöíäó ßóÝóÑõæÇú íóÑõÏøõæßõãú Úóáóì ÃóÚúÞóÇÈößõãú ÝóÊóäÞóáöÈõæÇú ÎóÇÓöÑöíäó ﴿149﴾

154.  O voi che avete prestato fede, se obbedirete a coloro che sono diventati miscredenti, essi vi faranno tornare indietro e, alla fine, diverrete perdenti.

COMMENTO

Dopo la guerra di Uhud, i nemici dell’Islam con una velenosa propaganda, fingendosi benevoli consiglieri, gettavano discordia fra i mussulmani, e li allontanavano dall’Islam. Questo versetto ammonisce i mussulmani, li mette in guardia dal seguire questa miscredente ed ipocrita gente, dicendo loro che se daranno ascolto alle loro avvelenate parole, essi li faranno tornare alla miscredenza e al peccato, e, di conseguenza, diverranno perdenti. Esiste forse perdita maggiore di quella di chi scambia l’Islam con la miscredenza, la salvezza con la dannazione, il vero col falso?

VERSETTO 150

Èóáö Çááøåõ ãóæúáÇóßõãú æóåõæó ÎóíúÑõ ÇáäøóÇÕöÑöíäó ﴿150﴾

155.  Allah è il vostro Signore, Egli è il migliore dei soccorritori.

COMMENTO

Il sacro Corano, in questo versetto ribadisce che: “Allah è il vostro Signore, Egli è il migliore dei soccorritori”. Certo, è un soccorritore invincibile, onnipotente, diverso da tutti gli altri soccorritori, che possono essere sconfitti, e non sono onnipotenti.

VERSETTO 151

ÓóäõáúÞöí Ýöí ÞõáõæÈö ÇáøóÐöíäó ßóÝóÑõæÇú ÇáÑøõÚúÈó ÈöãóÇ ÃóÔúÑóßõæÇú ÈöÇááøåö ãóÇ áóãú íõäóÒøöáú Èöåö ÓõáúØóÇäðÇ æóãóÃúæóÇåõãõ ÇáäøóÇÑõ æóÈöÆúÓó ãóËúæóì ÇáÙøóÇáöãöíäó ﴿151﴾

156.  Presto getteremo il terrore nei cuori di coloro che sono diventati miscredenti, perché hanno associato ad Allah ciò su cui [Egli] non ha mai fatto discendere alcuna prova. La loro dimora sarà il Fuoco, e brutta è la dimora degli iniqui!

COMMENTO

Questo versetto parla del miracoloso soccorso divino che ricevettero i mussulmani dopo la battaglia di Uhud, dicendo: “Presto getteremo il terrore nei cuori di coloro che sono diventati miscredenti”

Nella frase successiva cita poi la ragione di ciò: “Perché hanno associato ad Allah ciò su cui [Egli] non ha mai fatto discendere alcuna prova”

Alla fine del versetto, il sacro Verbo di Allah ricorda la triste fine dei miscredenti, dicendo: “La loro dimora sarà il Fuoco, e brutta è la dimora degli iniqui!”. Certo, essi hanno fatto torto a se stessi e alla loro società!

VERSETTO 152

æóáóÞóÏú ÕóÏóÞóßõãõ Çááøåõ æóÚúÏóåõ ÅöÐú ÊóÍõÓøõæäóåõã ÈöÅöÐúäöåö ÍóÊøóì ÅöÐóÇ ÝóÔöáúÊõãú æóÊóäóÇÒóÚúÊõãú Ýöí ÇáÃóãúÑö æóÚóÕóíúÊõã ãøöä ÈóÚúÏö ãóÇ ÃóÑóÇßõã ãøóÇ ÊõÍöÈøõæäó ãöäßõã ãøóä íõÑöíÏõ ÇáÏøõäúíóÇ æóãöäßõã ãøóä íõÑöíÏõ ÇáÂÎöÑóÉó Ëõãøó ÕóÑóÝóßõãú Úóäúåõãú áöíóÈúÊóáöíóßõãú æóáóÞóÏú ÚóÝóÇ Úóäßõãú æóÇááøåõ Ðõæ ÝóÖúáò Úóáóì ÇáúãõÄúãöäöíäó ﴿152﴾

157.  In verità, Allah mantenne la Sua promessa con voi, quando [a Uhud], con il Suo permesso, li stavate uccidendo [i nemici miscredenti], finché [a un certo punto] vi scoraggiaste, discuteste gli ordini e disobbediste, dopo che [Egli] vi mostrò quello che desideravate; tra di voi c’è chi desidera questo mondo e chi aspira all’aldilà. Poi Allah vi distolse da loro per mettervi alla prova, e [alla fine] vi perdonò. Allah è pieno di grazia per i credenti.

COMMENTO

Narrando le vicende della battaglia di Uhud, abbiamo detto che i mussulmani, all’inizio della battaglia, combattendo valorosamente, uniti, riuscirono a ottenere una rapida vittoria, ma la disubbidienza di alcuni mussulmani, che preferirono andare a fare bottino invece di mantenere le posizioni conquistate, inflisse una pesante sconfitta alle forze mussulmane. Quando i mussulmani, dopo aver subito pesanti perdite, ritornarono a Medina, dicevano fra di loro: “Non ci aveva forse promesso Iddio di farci vincere? Perché allora abbiamo perso questa battaglia?”

A questo punto, il sacro Corano inizia a rispondere alle obiezioni di questa gente, ed espone loro le ragioni di questa pesante e inaspettata sconfitta, dicendo che, di certo, Allah mantenne la promessa data ai mussulmani, quando a Uhud, con il Suo permesso, stavano uccidendo e vincendo rapidamente i nemici miscredenti, ma a un certo punto si scoraggiarono, discussero gli ordini e disobbedirono, e subirono così una pesante sconfitta.

Poi aggiunge: “Tra di voi c’è chi desidera questo mondo e chi aspira all’aldilà”. Alcuni di voi preferirono fare bottino, e si dimenticarono del nemico, fu così che Allah trasformò la vostra vittoria in sconfitta, per mettervi alla prova, e farvi crescere, e, alla fine, vi perdonò, cancellò le vostre colpe, mentre meritavate di essere castigati, e ciò perché: “Allah è pieno di grazia per i credenti”

VERSETTO 153

ÅöÐú ÊõÕúÚöÏõæäó æóáÇó Êóáúæõæäó Úóáóì ÃÍóÏò æóÇáÑøóÓõæáõ íóÏúÚõæßõãú Ýöí ÃõÎúÑóÇßõãú ÝóÃóËóÇÈóßõãú ÛõãøóÇð ÈöÛóãøò áøößóíúáÇó ÊóÍúÒóäõæÇú Úóáóì ãóÇ ÝóÇÊóßõãú æóáÇó ãóÇ ÃóÕóÇÈóßõãú æóÇááøåõ ÎóÈöíÑñ ÈöãóÇ ÊóÚúãóáõæäó ﴿153﴾

158.  [Rammentate] quando saliste [il colle fuggendo] senza badare a nessuno, mentre, alle vostre spalle, il Messaggero vi richiamava. Ebbene, [Allah] vi retribuì di dolori su dolori, affinché non vi affliggeste più per quello che vi era sfuggito e per quello che vi era capitato. [Sappiate che] Allah è ben informato di quello che fate.

COMMENTO

In questo versetto, il sacro Corano ricorda ai mussulmani la conclusione della battaglia di Uhud, dicendo loro di rammentare quando fuggirono sul colle, si dispersero, senza badare a nessuno, abbandonando gli altri loro fratelli di fede che erano rimasti a combattere, mentre, alle loro spalle, il sommo Profeta li richiamava, e ordinava loro di ritornare a combattere assieme agli altri mussulmani. Fu in quel momento che Allah li retribuì di dolori su dolori, affinché non si affliggessero più per quello che era loro sfuggito e per quello che era loro capitato.

Alla fine del versetto, il sacro Corano ricorda che: “Allah è ben informato di quello che fate”

VERSETTO 154

Ëõãøó ÃóäÒóáó Úóáóíúßõã ãøöä ÈóÚúÏö ÇáúÛóãøö ÃóãóäóÉð äøõÚóÇÓðÇ íóÛúÔóì ØóÂÆöÝóÉð ãøöäßõãú æóØóÂÆöÝóÉñ ÞóÏú ÃóåóãøóÊúåõãú ÃóäÝõÓõåõãú íóÙõäøõæäó ÈöÇááøåö ÛóíúÑó ÇáúÍóÞøö Ùóäøó ÇáúÌóÇåöáöíøóÉö íóÞõæáõæäó åóá áøóäóÇ ãöäó ÇáÃóãúÑö ãöä ÔóíúÁò Þõáú Åöäøó ÇáÃóãúÑó ßõáøóåõ áöáøóåö íõÎúÝõæäó Ýöí ÃóäÝõÓöåöã ãøóÇ áÇó íõÈúÏõæäó áóßó íóÞõæáõæäó áóæú ßóÇäó áóäóÇ ãöäó ÇáÃóãúÑö ÔóíúÁñ ãøóÇ ÞõÊöáúäóÇ åóÇåõäóÇ Þõá áøóæú ßõäÊõãú Ýöí ÈõíõæÊößõãú áóÈóÑóÒó ÇáøóÐöíäó ßõÊöÈó Úóáóíúåöãõ ÇáúÞóÊúáõ Åöáóì ãóÖóÇÌöÚöåöãú æóáöíóÈúÊóáöíó Çááøåõ ãóÇ Ýöí ÕõÏõæÑößõãú æóáöíõãóÍøóÕó ãóÇ Ýöí ÞõáõæÈößõãú æóÇááøåõ Úóáöíãñ ÈöÐóÇÊö ÇáÕøõÏõæÑö ﴿154﴾

159.  E poi, dopo quel dolore, [Allah] fece discendere su di voi [un senso di] sicurezza, [un dolce] sopore che avvolse una parte di voi, mentre altri erano preoccupati solo di se stessi, pensavano di Allah cose contrarie alla verità, [concepivano] pensieri dell’età dell’ignoranza, dicendo: “Abbiamo forse qualche parte in questa impresa?”. Di’: “In verità, l’impresa, ogni impresa, è nelle mani di Allah!”. Nascondono dentro di sé ciò che non ti rivelano. Essi dicono: “Se avessimo avuto una qualche parte in quest’impresa, non saremmo stati uccisi qui”. Di’: “Anche se foste stati nelle vostre case, sicuramente quelli ai quali l’essere uccisi [in guerra] era stato scritto, sarebbero lo stesso usciti verso i luoghi dove [ora] giacciono [morti]. [Tutto questo è accaduto] perché Allah provi quello che avete nei vostri petti e purifichi ciò che avete nei vostri cuori. Allah conosce bene quello che è [celato] nei petti.

COMMENTO

La notte successiva alla battaglia di Uhud, fu una notte assai triste e angosciante. I mussulmani prevedevano che i combattenti vittoriosi della tribù dei Qurayš ritornassero a Medina. In questo momento, i veri mujâhidûn e i fuggitivi pentiti della battaglia di Uhud, confidavano nella grazia divina, e venivano rincuorati dalle promesse del sommo Profeta, e dopo i dolori e le afflizioni della battaglia di Uhud, Allah fece discendere su di loro la Sua requie, che consisteva in un leggero e allietante sopore che li avvolse, allontanando da loro la stanchezza, la tristezza e l’angoscia. Quelli invece che non pensavano ad altro che salvare le proprie vite, quella notte non ebbero pace, trascorsero la notte nell’angoscia e nell’afflizione, e …pensavano di Allah cose contrarie alla verità, [concepivano] pensieri dell’età dell’ignoranza… e si chiedevano: “Abbiamo forse qualche parte in questa impresa?”

Il sacro Corano risponde loro, dicendo: “In verità, l’impresa, ogni impresa, è nelle mani di Allah!”, e se sarete degni di essere aiutati da Lui, ebbene, Egli vi farà vincere!

Poi aggiunge: “Nascondono dentro di sé ciò che non ti rivelano”

È come se essi considerassero la sconfitta di Uhud come un segno della falsità della sacra religione islamica, e dicessero perciò: “Se avessimo avuto una qualche parte in quest’impresa, non saremmo stati uccisi qui”

Il Signore Eccelso risponde allora, dicendo: “Anche se foste stati nelle vostre case, sicuramente quelli ai quali l’essere uccisi [in guerra] era stato scritto, sarebbero lo stesso usciti verso i luoghi dove [ora] giacciono [morti]. [Tutto questo è accaduto] perché Allah provi quello che avete nei vostri petti e purifichi ciò che avete nei vostri cuori”

Il versetto si conclude ricordando che Allah conosce bene quello che è celato nei petti. Certo, Egli non osserva solo le azioni della gente, vigila anche sui loro cuori, provandoli e purificandoli da ogni male e impurità.

VERSETTO 155

Åöäøó ÇáøóÐöíäó ÊóæóáøóæúÇú ãöäßõãú íóæúãó ÇáúÊóÞóì ÇáúÌóãúÚóÇäö ÅöäøóãóÇ ÇÓúÊóÒóáøóåõãõ ÇáÔøóíúØóÇäõ ÈöÈóÚúÖö ãóÇ ßóÓóÈõæÇú æóáóÞóÏú ÚóÝóÇ Çááøåõ Úóäúåõãú Åöäøó Çááøåó ÛóÝõæÑñ Íóáöíãñ ﴿155﴾

160.  In verità, quelli di voi che volsero le spalle il giorno in cui le due schiere si incontrarono, in verità, fu Satana a farli cadere in errore, per una qualche colpa che avevano commesso. Ma Allah ha perdonato loro, poiché Allah è clemente e buono.